Gea

la diva in pensione

Personificazione della Terra, madre di tutti gli esseri. Sorse da Caos, generò il cielo, Urano, e con lui il tempo, Crono, padre di Zeus. Qualcuno la ricorda?

costruzione personaggio

Focus corporeogambe
attitudine caratterialeegocentrica, illusa
Professionediva in pensione
costumevestito lungo e ampio, tessuto leggero, fantasia sui toni del verde e dell’azzurro, capelli sciolti collana vistosa.
oggetti e allestimentospecchio con lampadine incorporate, foto di se stessa appese alla pareti, blocco per rilasciare autografi.

personaggio iconico di riferimento Norma Desmond

monologo

Buonasera, venite pure… siete proprio fortunati stasera il mio manager ha tanto insistito e così mi sono convinta a concedermi per qualche minuto ai fan. Fatemi sistemare un attimo ed eccomi pronta per il selfieee. Su sbrigatevi a tirare fuori i cellulari, no, il mio lato migliore è quello est ecco, dai qua!

(Gea fa qualche scatto con gli ammiratori)

Vi adoro ragazzi, anche se negli ultimi secoli mi avete messa un po’ sullo sfondo eh, tipo paesaggio… finalmente sto tornando di moda, tipo fra i più giovani vado alla grande, un sacco di ritratti, primi piani, manifesti… Allora che faccio firmo gli autografi? No? Ve la canto una bella canzone? Uno dei miei cavalli di battaglia, che dite? Qual’è la vostra preferita? Ma come, non ne conoscete neanche una? Ignoranti, coatti, cafoni, fatemi spazio, fatemi respirare.

Un po’ isterica va in un angolo spruzza un po’ di chanel n°5 nell’aria, siede in un angolo con aria sostenuta e un flute in mano. Beve un goccio, poi si alza i piedi e comincia a cantare

Sole alla valle / E sole alla colli-i-na / Per le campagne/ Non c’e’ piu’ nessuno/ Addio addio amore/ Io vado via/ Amara terra mia / Amara e be-e-e-e-lla

Nella seconda strofa si porta una sedia al centro e nel il ritornello incrocia le gambe come Sharon Stone in Basic Instinct

Cieli infiniti / E volti come pie-e-tra / Mani incallite ormai / Senza speranza / Addio addio amore / Io vado via / Amara terra mia / Amara e be-e-e-e-lla

La terza strofa è sempre più recitata con una mimica esasperata che sfiora il dramma, si rivolge dal palco reale al teatro e poi se ne va, sull’ultimo vocalizzo, chiudendo la porta

Fra gli uliveti è nata / Gia’ la lu-u-na / Un bimbo piange / Allatta un seno magro / Addio addio amore / Io vado via / Amara terra mia / Amara e be-e-e-e-lla

Finita la canzone rientra

Scusate ma questo è il mio camerino, se per favore mi fate il piacere di sloggiare io fra qualche minuto dovrei andare in scena.