Antigone

l’attivista

Figlia di Edipo e Giocasta, sorella di Ismene, Eteocle e Polinice. I fratelli morirono nella guerra fraticida di Tebe e Antigone fu condannata ad essere sepolta viva da Creonte, lo zio al potere, per aver sepolto Polinice, traditore della patria.

costruzione personaggio

Focus corporeospalle
attitudine caratterialedisobbedienza civile
Professioneattivista online
costumeTuta nera o marrone comoda commercio equo.
oggetti e allestimentoComputer, poster di attivisti politici, foto del fratello con piccolo altarino.

personaggio iconico di riferimento Ilaria Cucchi

monologo

(Al tavolo davanti al computer, UnWomen.org, Amnesty…)

Se al tavolo delle negoziazioni per la pace ci fossero sempre delle donne le trattative si risolverebbero più semplicemente perché le donne portano al tavolo i problemi di tutti i giorni, quelli pratici…

come lavarsi dopo uno stupro, come fare colazione, pranzo e cena con un chilo di farina per 20 persone, come trovare un dottore per il tuo bambino che ha un anno e pesa 3 chili o come allontanare l’odore di putrefazione dall’uscio di casa.

Sembra lontano da qui, dietro lo schermo, ma c’è. Non avete voglia di sentirlo vero? Fate pure, voltatevi, cambiate pure appartamento, andate a laccarvi le unghie da quella del piano di sopra tanto anche se ti accechi – come mio padre – la puzza di morte ti entra in casa lo stesso.

Non ci sono muri di confine che la tengano la puzza di morte e anche se il mare nasconde il cadavere sul fondo qualcosa di doloroso e nauseabondo penetra nelle narici e ci rimane. E io ve lo voglio dire che qualcuno è morto, non è che lo voglio seppellire, mi basta un gesto di polvere, una carezza da niente… è solo che voglio dargli il rito che si merita, quella forma di rispetto che si chiama… umanità, ecco.

Non voglio, non posso lasciarlo in pasto ai cani. Non sopporto che i brandelli che ne restano diventino bandiere.

Mia sorella mi dice sempre che me ne sto qui chiusa in casa, che sembro sepolta viva… Invece è lei quella morta, con la sua vita sociale di cene e bacioni, con quei selfie che sembrano le prove per la foto della lapide.

Io no, io alle cene eleganti non ci vado e quei suoi amici al governo mi fanno venire il vomito, collusi, ignobili, corrotti, servi delle armi, dei capitali, del niente.

Quando mio fratello è morto ho giurato a me stessa di trovare giustizia e ogni giorno, bracciata dopo bracciata, in questo mare di dolore io la cerco. Come si cerca un mondo possibile.

È una luce lontana e le onde di questo mare si gonfiano di manganellate e sputi e calci ma io ho giurato di trovarla quella giustizia e non smetterò di lottare finché le mie spalle avranno la forza di portare il peso di quei corpi. Che sono morti.