Chiusi, borgo degli dei
spettacolo itinerante fra i monumenti del centro storico
Abbiamo fatto un viaggio in un regno meraviglioso, riscoprendo la nostra Città di Chiusi
spettacolo itinerante fra i monumenti del centro storico
Abbiamo fatto un viaggio in un regno meraviglioso, riscoprendo la nostra Città di Chiusi
Attori macchiati: Enrico Mearini, Mascia Massarelli, Sara Bartoli, Nadia Ciccarella, Sonia Nasorri, Claudia Morganti, Rossana Rossi, Gianni Nasorri, Irena Shahini e Margherita Sanchini.
Guide: Clara Silveri, Roberta Ceccarelli, Francesca Carnieri, Sandra Calzetta, Cinzia Lucacchioni e Cesare Aprile, Giordano Tiberi, Giorgia Bernardini e Melania Saletta, Giada Bernardini.
Agosto 2020. Per una notte Chiusi si è trasformata nel borgo degli dei con uno spettacolo itinerante per le vie del paese. Dal teatro all’orto del vescovo, dai cunicoli della Chiusi sotterranea alla torre campanaria: un percorso divino per riappropriarsi del territorio. Apollo, Era, Hermes, Atena, Teti, Afrodite, Gea, Efesto, Ade e Dioniso sono gli dei interpretati dagli attori della compagnia degli allievi del corso di teatro della Fondazione Orizzonti.
Durante lo spettacolo invernale, gli attori avevano già lavorato sulla costruzione dei personaggi che sarebbero dovuti andare in scena in estate in una rappresentazione dialogica corale. Le necessità imposte dalle norme relative alla sicurezza nella situazione straordinaria di emergenza legate alla pandemia di Covid esplosa nella primavera del 2020 ci ha portati a ripensare lo spettacolo estivo proponendo, attraverso le modalità teatrali della rappresentazione itinerante per piccoli gruppi, un viaggio all’interno del borgo di Chiusi con l’idea precisa di riportare il pubblico in alcuni dei luoghi più suggestivi del paese.
Partendo dall’attualità, dalla chiusura dei teatri e dal tema della pandemia, abbiamo scelto di far principiare il nostro viaggio mitico all’interno del foyer del Teatro Mascagni con la divinità legata alle pestilenze: Apollo.
Seconda tappa il Giardino privato Fè, retrostante il Duomo di Chiusi. La regina dell’Olimpo Era, in veste di ostetrica, ha ospitato gli avventurieri con un monologo legato alla nascita con un accento particolare al rapporto aggressivo fra mondo maschile e femminile.
Una piccola passeggiata per portare i gruppi a conoscere il dio della comunicazione: Hermes. Dove? All’ingresso della sede della fondazione Orizzonti. Nel monologo, riscritto per l’occasione, l’attrice ha interpretato una scoppiettante giovane comunicatrice particolarmente interessata al capitale.
Nel Portico Piazza Carlo Baldini, Atena, dea della saggezza, ha dato vita ad uno scorcio di DAD – la didattica a distanza che proprio nel 2020 ha caratterizzato la quotidianità degli studenti, dei docenti e delle loro famiglie.
All’Orto del Vescovo siamo stati accolti da Teti, la ninfa da cui nacquero tutti i fiumi che ci ha offerto la sua storia di metamorfosi e dolore in cui tutto scorre.
Nel giardino del museo della Cattedrale, abbiamo conosciuto due dive: Afrodite e Gea. La dea dell’amore e del sorriso da una parte e dall’altra una madre terra disperata, sul viale del tramonto.
Ottava tappa: all’ingresso dei cunicoli abbiamo troviamo Efesto, il dio dell’artigianato che ci ha coinvolto in un monologo scontroso in punta di dita; mentre ci è bastato inoltrarsi nel labirinto e percorrerlo fino alla cisterna per venire inondati dal profumo di menta nella fredda dimora di Ade, il dio degli inferi.
Risalite le scale siamo giunti alla tappa finale nella Torre campanaria, dove abbiamo conosciuto Dioniso, il dio dell’ambiguo, del gioco, della perdizione e del teatro.
Le guide-attori hanno accompagnato il pubblico diviso in gruppi da 15 persone nelle postazioni in cui i personaggi divini hanno presentato il loro monologo.
I gruppi sono partiti per un’esplorazione della durata di 75 minuti. Le repliche messe in scena nella stessa serata sono state 12, organizzate a distanza di 15 minuti l’una dall’altra.
Ci sono delle storie, delle parole, che ci aiutano a ricostruire chi siamo. Sono le parole del rito, del mito.
Popoliamo Chiusi di racconti antichi, di personaggi archetipici, di immagini evocative. Con leggerezza, con calma, prendendoci il tempo di camminare; proprio quel tempo che per i Greci non era importante definire passato, presente o futuro ma intenso, trasformativo, noioso o vivo.
Per questo tempo del teatro, che è anche uno spazio politico, ringraziamo i nostri due attori e le nostre otto attrici, perché questa notte a Chiusi le forme del divino hanno soprattutto corpi di donne potenti.
con: Alessandro Manzini, Francesca Carnieri, Gianni Poliziani, Melanzana, Andrea Masini, Sara Bartoli, Margherita Sanchini, Giordano Tiberi, Irene Bonzi.